Se l'UFCOM sospetta che un commerciante vende impianti non conformi, si reca in loco per effettuare un controllo degli impianti in questione. Durante questa visita, gli impianti di telecomunicazione controllati vengono prelevati come campione per esaminarne la conformità. In loco, l'UFCOM può vietare la vendita degli apparecchi controllati in caso di non conformità flagrante.
Gli apparecchi sono, in seguito, portati presso l'UFCOM che procede a un controllo formale (informazioni per l'utente, contrassegno, dichiarazione di conformità e notifica) e a un esame tecnico. In caso di contestazione, è possibile affidare a laboratori esterni il compito di effettuare i test.
Se è constatata la non conformità, viene pronunciata una decisione nei confronti del responsabile dell'immissione in commercio, ossia per lo più l'importatore e non il commerciante controllato. Questa decisione è accompagnata da una misura proporzionale alla gravità della non conformità. Le misure adottate possono andare dalla correzione dei difetti constatati a partire dalla prossima serie, al divieto di immettere in commercio gli impianti o a un richiamo del prodotto presso gli utenti. Un avvertimento viene pronunciato la prima volta nei confronti del responsabile dell'immissione in commercio. Gli apparecchi prelevati durante la visita in loco vengono restituiti al loro proprietario oppure ritirati, a dipendenza della gravità della non conformità. Nel caso di recidiva viene pronunciata una multa nell'ambito di una procedura penale amministrativa.
In caso di elevato potenziale d'interferenza e se vengono immessi in commercio perturbatori, la sanzione sarà una multa definita con una decisione. In linea di massima, gli apparecchi sono ritirati ai loro proprietari.
Ultima modifica 29.03.2018