Consultazione sulla revisione parziale dell'ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV)

Biel/Bienne, 16.02.2012 - La revisione della ORTV aspira a migliorare la situazione finanziaria delle emittenti televisive regionali con mandato di servizio pubblico. Anche il passaggio al digitale delle reti via cavo dovrebbe risultare facilitato dalla riduzione dell'obbligo di diffusione analogica. Oggi il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) pone in consultazione la bozza di revisione dell'ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV). Gli ambienti interessati hanno tempo fino al 30 marzo 2012 per inoltrare i loro pareri all'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM).

Attualmente la quota annuale del canone per le emittenti televisive locali, titolari di un mandato di prestazione, non può superare il 50 per cento dei costi di esercizio. I restanti fondi devono essere finanziati dall'emittente attingendo ad altre risorse, quali la pubblicità o le attività di sponsor. Nel caso in cui siano richiesti mezzi finanziari molto più cospicui per adempiere al mandato di prestazione, tale quota può in via eccezionale essere aumentata al 70 per cento, riducendo l'autofinanziamento al 30 per cento. Le emittenti televisive nel Giura, nella Svizzera sudorientale, nel Vallese e nella regione Vaud-Friburgo beneficiano già di questa possibilità. L'esperienza degli ultimi anni mostra che, in generale, un grado di autofinanziamento pari alla metà risulta eccessivo, considerando gli importanti costi di produzione. Una riduzione generale del grado di autofinanziamento dovrebbe quindi portare a un miglioramento delle condizioni quadro di tutte le emittenti televisive regionali con mandato di servizio pubblico. Questa modifica non condurrà tuttavia a un aumento della quota del canone, essendo quest'ultima stabilita nella concessione di ogni emittente. Si tratterà piuttosto di rendere più ampie le condizioni per accedere alla quota del canone prevista dalla concessione.

Il secondo ambito d'intervento prioritario della revisione è legato alla diffusione sempre maggiore della radio e della televisione in digitale. Gli esercenti delle reti via cavo, che ora presentano la loro offerta sia in analogico che in digitale, sono tenuti ad adempiere all'obbligo di diffusione di determinati programmi (must carry) su entrambi i vettori di diffusione. Per promuovere la digitalizzazione si intende preparare la base per un'uscita progressiva dalla tecnologia analogica. L'obbligo di diffusione nel settore analogico sarà gradualmente ridotto se un numero crescente di privati si doterà di terminali digitali. Per la transizione il DATEC dovrà tener conto degli interessi del pubblico e degli esercenti delle reti via cavo. A seconda della regione è attualmente in vigore l'obbligo di diffusione per circa venti programmi, tra nazionali ed esteri, e precisamente: da sei a sette programmi della SSR, i programmi regionali titolari di una concessione per la loro zona di diffusione, otto programmi televisivi esteri (ad es. ARTE, TV5, 3Sat) e programmi con decisione attivazione (ad es. Schweizer Sportfernsehen). A medio termine è prevista una completa abolizione dell'obbligo di diffusione nel settore analogico.


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