Revisione della legge sulla radiotelevisione: il Consiglio federale apre la consultazione

Berna, 09.05.2012 - La nuova legge sulla radiotelevisione (RTVG) punta a un sistema di finanziamento coerente e mirato, a garanzia del buon funzionamento del servizio pubblico in Svizzera. In futuro tutte le economie domestiche e le imprese, con alcune eccezioni, dovranno pagare il canone radiotelevisivo. Il progetto mira anche a introdurre una maggior flessibilità e a rendere più snelle le procedure di rilascio delle concessioni per le emittenti radiofoniche e televisive private. Il Consiglio federale ha approvato il progetto di legge e incaricato il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) di indire la consultazione, che si svolgerà dal 10 maggio al 29 agosto 2012.

Il fulcro della revisione parziale della legge sulla radiotelevisione (LRTV) è il passaggio dagli attuali canoni di ricezione a un nuovo canone radiotelevisivo. Saranno chiamati a pagarlo tutte le economie domestiche e le imprese, a prescindere dal fatto che possiedano o meno un apparecchio di ricezione. Questo cambiamento è dovuto all'evoluzione tecnologica, che offre ormai strumenti come smartphone, computer e tablet, che permettono la ricezione di programmi radiotelevisivi: definire un apparecchio di ricezione diventa sempre più difficile. L'onere amministrativo è considerevole e sono necessari controlli sulle economie domestiche e sulle imprese.
La collettività è oltretutto tenuta a sopperire ai mancati introiti causati dai radioascoltatori e telespettatori pirata. Il nuovo canone radiotelevisivo tiene conto di questi problemi.

Le persone che ricevono prestazioni complementari AVS/AI continuano a essere esentate dal pagamento del canone. Nuova è l'esenzione per le imprese con un fatturato annuo inferiore ai 500 000 franchi, che rappresentano circa il 70 per cento di tutta la categoria. La cifra d'affari dei 500 000 franchi corrisponde alla soglia stabilita dal nuovo diritto contabile per l'obbligo di tenere la contabilità.

Il progetto presentato dal Consiglio federale concretizza la richiesta del Parlamento di elaborare un nuovo sistema di finanziamento volto a finanziare i programmi radiotelevisivi in tutte le regioni della Svizzera (il cosiddetto servizio pubblico).

Partecipazione al canone delle emittenti private

Il sistema attuale non consente di versare tutta la quota del canone riservata alle emittenti radiofoniche e televisive private. Introducendo una soluzione flessibile nella LRTV si intende porre rimedio a questo problema: a tal fine si prevede di destinare alle emittenti radiofoniche e televisive private non più una quota fissa, bensì una percentuale variabile dei proventi del canone. Per poter ridistribuire i circa 69 milioni di franchi (stato fine 2011) accumulatisi dal 2007 sarà introdotta una disposizione legale appropriata e proposta una parziale restituzione alle persone assoggettate al pagamento del canone. Per poter ridistribuire i circa 69 milioni di franchi (stato fine 2011) accumulatisi dal 2007 sarà introdotta una disposizione legale appropriata e proposta una parziale restituzione alle persone assoggettate al pagamento del canone.

Il mancato versamento dell'intera quota dei contributi è da ricondurre al fatto che le procedure per il rilascio della concessione si rivelano talvolta più lunghe del previsto, ritardando l'entrata a regime dei mandati di prestazione che danno diritto a ricevere l'indennizzo. Inoltre questi indennizzi non devono essere superiori a una data percentuale del bilancio delle emittenti. Se gli introiti commerciali non raggiungono una determinata cifra, può succedere che la quota non possa essere completamente versata.

Ulteriori cambiamenti

Le emittenti televisive regionali in possesso di una concessione saranno in futuro tenute a sottotitolare le principali trasmissioni informative. Anche gli audiolesi avranno così la possibilità di usufruire di queste trasmissioni. Il finanziamento del servizio sarà coperto dai proventi del canone. Scompare d'altra parte la limitazione nella diffusione del programma per le emittenti televisive regionali, che a differenza del passato non sarà più circoscritta alla propria zona di copertura.

Le concessioni per la radio e la televisione, locali e regionali, possono essere rilasciate soltanto se ciò non comporta alcuna minaccia per la pluralità delle opinioni e dell'offerta. Per semplificare la procedura di rilascio della concessione si è tuttavia stabilito che questo criterio non debba essere esaminato prima dell'assegnazione. La questione della concentrazione dei mezzi di comunicazione continua comunque a rivestire un ruolo centrale: nel caso in cui vengano presentate diverse candidature sostanzialmente equivalenti, si vedrà attribuire la concessione l'emittente che meglio contribuisce ad accrescere la pluralità delle opinioni e dell'offerta. Come in passato, un'impresa mediatica può ottenere al massimo due concessioni radiofoniche e due concessioni televisive. Il DATEC ha la possibilità di verificare in qualsiasi momento, anche dopo l'avvenuto concessionamento, se esiste una minaccia per la pluralità delle opinioni e dell'offerta, nonché di adottare le misure del caso qualora ciò si rivelasse necessario.


Indirizzo cui rivolgere domande

Martin Dumermuth, Direttore dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), tel. 032 327 55 50 (servizio stampa)



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Il Consiglio federale
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Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
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