Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni 2015: il futuro della diffusione terrestre

Garantire la disponibilità delle frequenze necessarie a soddisfare le crescenti esigenze delle tecnologie di comunicazione: la Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni 2015 (CMR-15), tenutasi nel novembre 2015, ha permesso di giungere ad accordi per far fronte all'aumento della domanda di spettro nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Dopo quattro settimane di intensi negoziati, i delegati hanno approvato un trattato internazionale sull'utilizzazione delle frequenze radioelettriche. La delegazione svizzera ha raggiunto tutti gli obiettivi fissati dal Consiglio federale.

Alexandre Kholod per la Delegazione Svizzera alla CMR-15, Concessioni e gestione delle frequenze

Organizzata ogni tre anni dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), la CMR mira a coordinare l'utilizzo delle frequenze a livello mondiale. L'edizione 2015, tenutasi in novembre a Ginevra, presentava un'agenda carica, infatti sono stati discussi le comunicazioni mobili a banda larga, i servizi via satellite, le comunicazioni in caso di emergenza, il soccorso in caso di catastrofi, le comunicazioni marittime e aeronautiche, il monitoraggio dell'ambiente e dei cambiamenti climatici, il tempo universale e la ricerca spaziale.

Ai lavori della CMR-15 Hanno preso parte circa 3300 delegati in rappresentanza di 162 dei 193 Stati membri dell'UIT. Circa 500 partecipanti hanno rappresentato altre 130 organizzazioni, inerenti soprattutto il settore privato, assistendo alla Conferenza in qualità di osservatori.

La delegazione svizzera ha difeso con successo le posizioni nazionali elaborate e coordinate previamente con tutti gli attori svizzeri nel campo delle frequenze e ha così contribuito a identificare a livello mondiale frequenze supplementari per la comunicazione mobile a banda larga. Queste frequenze potranno essere messe a disposizione degli operatori di radiocomunicazione mobile in Svizzera.  

Frequenze per le telecomunicazioni mobili internazionali (IMT)

Considerato il crescente bisogno di spettro per la banda larga mobile, la Conferenza ha identificato delle frequenze nella banda L (1427-1518 MHz) e nella parte inferiore della banda C (3400 3600 MHz), armonizzandole a livello mondale e riservandole alle IMT. Ha così compiuto un passo importante nello sviluppo mondiale delle applicazioni mobili a banda larga.

I Paesi dell'area Europa – Medio Oriente – Africa – Asia centrale sono giunti a un consenso che permetterà di aumentare la capacità disponibile per la banda larga mobile e hanno armonizzato a livello mondiale le frequenze nate dal dividendo digitale. La Conferenza ha quindi confermato le condizioni regolamentari applicabili alla banda 694-790 MHz.  

Frequenze per l'aviazione

La Conferenza ha delimitato e attribuito alcune bande di frequenza del servizio fisso via satellite per il comando o il controllo di un drone oltre il campo visivo. Tuttavia, l'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI) ha definito una serie di misure d'accompagnamento, tra cui in particolare l'elaborazione di standard per l'attuazione pratica. 

La sparizione del volo MH370 della compagnia Malaysia Airlines nel 2014 ha rivelato la necessità di un intervento coordinato. La CMR-15 ha quindi assegnato la banda 1 087.7-1 092.3 MHz alla ricezione automatica dei segnali emessi da tutta la flotta dell'aviazione civile. Una rete di satelliti sarà pertanto in grado di monitorare gli aerei costantemente e soprattutto a livello globale. L'attuazione di questa soluzione avverrà conformemente alle prescrizioni dell'OACI.
 
Per ridurre il peso degli aerei e, di conseguenza, il loro consumo di cherosene e le emissioni di CO2, una parte del cablaggio interno può essere sostituito dalla trasmissione radio dei dati. La banda 4200 – 4400 MHz è stata destinata a tale scopo. Poiché, per motivi di sicurezza, occorre raddoppiare o triplicare almeno i comandi sensibili, questa nuova tecnologia non sopprimerà completamente i cavi ma offrirà un'alternativa.

Frequenze per situazioni d'emergenza, i soccorsi e la sicurezza

Quando si tratta della protezione del pubblico in situazioni d'emergenza e di soccorso in caso di catastrofi (Public Protection and Disaster Relief, PPDR), la qualità della trasmissione dei dati gioca un ruolo d'importanza vitale. Anche in questo ambito il fabbisogno di frequenze è in costante aumento. La Conferenza ha incoraggiato le amministrazioni a utilizzare, nella misura del possibile, delle gamme di frequenza armonizzate per le applicazioni PPDR, soprattutto quella dei 694-862 MHz. Questo permette da un lato di tener conto dei bisogni nazionali e regionali e, dall'altro, di consentire la cooperazione fra i Paesi coinvolti poiché favorisce l'interoperabilità e l'interfunzionamento tra i sistemi utilizzati per la  PPDR.

Anche in campo automobilistico cresce la necessità di frequenze, soprattutto per rafforzare la sicurezza stradale. Per questo motivo, la banda 77.5 – 78 GHz è stata riservata all'invio di segnali d'allarme in caso di collisione, soprattutto per le collisioni a catena.

Nanosatelliti e picosatelliti

I picosatelliti e i nanosatelliti sono messi a punto in poco tempo, hanno missioni di breve durata e caratteristiche orbitali particolari. La Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni ha pertanto deciso di seguire la proposta dell'Assemblea delle radiocomunicazioni (AR) che, per semplificare le procedure di notifica all'UIT delle reti satellitari, invita quest'ultima a elaborare raccomandazioni, rapporti o un manuale contenenti informazioni dettagliate sui satelliti di piccole dimensioni (soprattutto i satelliti la cui massa è inferiore a 100 chilogrammi).

Frequenze per i satelliti

La CMR ha anche discusso dell'attribuzione di spettro supplementare per i servizi spaziali in diverse bande di frequenza. Per il servizio mobile marittimo via satellite, l'attribuzione è limitata alle comunicazioni spazio – Terra nella banda 7375-7750 MHz. Al servizio fisso via satellite, la Conferenza ha assegnato le bande 13.4-13.65 GHz (spazio - Terra) e 14.5-14.75 GHz (Terra – spazio). Su quest'ultimo punto si è giunto a un consenso soltanto dopo un'intensa discussione. Sono tuttavia state poste diverse esigenze (ad es. la dimensione dell'antenna di 6 metri e la distanza di 500 chilometri per il coordinamento) per tutelare i servizi che utilizzano già questa banda, si tratta soprattutto di applicazioni di difesa in diversi Paesi. Durante la Conferenza sono state riviste anche le regole e le procedure di coordinamento e notifica delle reti spaziali.

Servizi scientifici

Per quanto riguarda i servizi scientifici (radioastronomia, satelliti di esplorazione terrestre, misurazioni ambientali e meteorologiche, esplorazione spaziale, campo tempo-frequenza) i risultati della CMR-15 si sono rivelati soddisfacenti poiché si è potuto rispondere a un bisogno urgente di nuove frequenze per le comunicazioni tra la Terra e i satelliti d'osservazione del Pianeta. Le funzioni TT&C (telemetria, telecomando e controllo) dispongono oramai di una nuova banda tra 7190-7250 MHz. A medio termine, sarà dunque possibile far fronte al forte sviluppo di nuove reti spaziali includendo, tra gli altri, anche i micro, i nano e i pico-satelliti.

La banda di frequenza destinata ai servizi dei satelliti di osservazione attiva della terra è stata ampliata di 600 MHz, ossia 9200-10400 MHz (prima 9300-9900 MHz). Numerose applicazioni scientifiche e di geoinformazione beneficeranno prossimamente di immagini radar con una risoluzione nettamente migliore (meno di 25 centimetri), come mostra l'immagine seguente. 

Tempo universale

Occorre passare a un tempo universale continuo che sopprimerebbe l'inserzione di secondi intercalari per compensare il rallentamento della rotazione terrestre? La questione figurava anche nell'agenda della Conferenza e ha diviso i Paesi senza però ottenere una maggioranza netta. In questo campo, non vi è possibilità di compromesso poiché si tratta di determinare se tutto il pianeta debba passare al nuovo sistema. I delegati hanno dunque deciso di rinunciare a sottoporre al voto questo punto, il cui risultato sarebbe molto incerto. Hanno invece convenuto di continuare a studiare questa questione complessa che unisce aspetti scientifici, tecnici, politici e addirittura filosofici, in discussione da quasi 10 anni. Un gruppo più vasto di esperti provenienti da diverse organizzazioni mondiali quali IMO, ICAO, CGPM, CIPM, BIPM, IERS, IUGG, URSI, ISO, WMO, IAU parteciperanno ai prossimi studi, i cui risultati saranno discussi in occasione della CMR del 2023.

Studi in vista della CMR-19 e CMR-23

La Conferenza ha deciso di avviare degli studi affinché la CMR-19 possa identificare delle bande di frequenze superiori ai 24 GHz per le applicazioni mobili a banda larga di 5a generazione (5G). Nonostante la portata in questa gamma sia più debole, le ampiezze di banda disponibili sono molto importanti e offrono quindi una maggiore capacità. 

Altri studi verteranno sugli aerei senza pilota, per cui l'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI) deve ancora definire le condizioni di utilizzazione. La CMR-23 riesaminerà la questione allo scopo di definire un quadro stabile per lo sviluppo di questi apparecchi.

La Conferenza ha inoltre deciso di recensire tutti gli usi della banda UHF (470-694 MHz) per poter esaminare, nella sua edizione 2023, le misure regolamentari che potrebbero essere prese in questa banda di frequenze.

Infine, la CMR ha accettato la proposta della Svizzera e dei Paesi Bassi di intraprendere dei lavori per trovare nuove frequenze da destinare ai voli suborbitali, un campo in cui sono in corso numerosi progetti ed attività. La CMR-19 dovrà esaminare la pertinenza delle definizioni esistenti, le attribuzioni ai servizi e le procedure da applicare. Le spetterà inoltre determinare esattamente le informazioni da fornire sulle aeronavi che effettuano voli suborbitali, rivederle di conseguenza, e incitare le amministrazioni a notificare le assegnazioni di frequenze utilizzate da questi ultime.

Informazioni complementari

L'organizzazione dei lavori preparatori per la Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni:

https://www.bakom.admin.ch/content/bakom/it/pagina-iniziale/l-ufcom/informazioni-dell-ufcom/ufcom-infomailing/bakom-infomailing-41/weltfunkkonferenz-2015--die-zukunft-des-funkwesens.html