Immissione in commercio degli apparecchi radio: gli effetti delle nuove regole

Il caricatore unico per cellulari e smartphone resta al centro del dibattito. La Commissione europea spera che l'industria trovi da sola una soluzione senza dover ricorrere a una regolamentazione. I dibattiti continuano e solo al loro termine le misure concordate potranno essere applicate anche in Svizzera. Le basi legali esistono già dall'entrata in vigore dell'ordinanza sugli impianti di telecomunicazione (OIT) completamente riveduta, avvenuta il 13 giugno 2016. Il nuovo testo impone anche nuovi requisiti per l'immissione in commercio di apparecchi radio, accordando agli attori del settore un periodo transitorio di un anno per adeguarsi.

Lucio Cocciantelli, Olivier Pauchard, Divisione Radio monitoring e impianti 

Un elemento cardine della revisione dell'OIT è la possibilità per il legislatore d'imporre un caricatore unico per i cellulari, smartphone compresi. Allo stato attuale la Svizzera non può tuttavia attuare da sola questa misura dipendente da un consenso preliminare a livello europeo. Per il momento la Commissione europea privilegia ancora una soluzione su base volontaria dell'industria per evitare di ricorrere a una regolamentazione. I dibattiti in corso si concentrano anche sull'introduzione di un caricatore standard senza filo. Ora come ora non è possibile dire quando si arriverà a una soluzione.

Fine del periodo transitorio

Grazie al periodo transitorio di un anno successivo all'entrata in vigore dell'OIT, i fabbricanti hanno disposto di tempo a sufficienza, ossia fino al 12 giugno 2017, per adeguare la loro produzione alle nuove regole. Molti di loro avevano tuttavia sottovalutato l'impatto dei nuovi requisiti imposti alla qualità dei ricevitori, che ora devono contribuire ad un uso efficiente ed ottimale dello spettro delle frequenze ed evitare interferenze.

Durante questi 12 mesi, i fabbricanti potevano scegliere tra tre opzioni per immettere in commercio i propri apparecchi: o rispettare le norme previgenti, od osservare le nuove regole o, se gli standard applicabili ai propri impianti non erano ancora disponibili, seguire una procedura particolare definita specialmente per questi casi. Raramente si è ricorso a questa terza opzione. La maggior parte dei fabbricanti ha semplicemente aspettato che gli standard fossero pubblicati. Al momento il 90 per cento del lavoro di standardizzazione è stato ultimato.

Guida informativa

L'OIT riprende le disposizioni della direttiva europea RE (direttiva 2014/53/UE). L'UFCOM ha collaborato attivamente con la Commissione europea all'elaborazione di una guida informativa sulla direttiva RE, consultabile su Internet. Nonostante la nuova direttiva sia stata adottata nel 2014 dopo un processo di revisione iniziato nel 2007 con una consultazione pubblica, il mercato è rimasto alquanto sorpreso dal suo impatto. Infatti l'introduzione dei requisiti supplementari per la qualità dei ricevitori è stato un lavoro difficile.

Maggiore collaborazione con le dogane

Secondo le regole in vigore, qualsiasi apparecchio radio che entra in Svizzera deve essere conforme per poter essere rivenduto o utilizzato a titolo personale. Per assicurare il rispetto di questa disposizione, le dogane e l'UFCOM rafforzeranno la loro collaborazione. Come avvenuto sinora, l'Ufficio potrà avviare una procedura contro chi infrange la legge. Occorre notare che il numero delle importazioni da parte di privati è in costante aumento. Questo fenomeno è probabilmente legato all'espansione del commercio elettronico. Per evitare inconvenienti ai consumatori che desiderano acquistare un apparecchio di radiocomunicazione all'estero, l'UFCOM ha redatto una scheda informativa e messo a disposizione in Internet una lista di apparecchi che sono già stati dichiarati non conformi e che non possono quindi oltrepassare il confine svizzero. In seno all'Unione europea (UE), le dogane sostengono già attivamente le autorità di sorveglianza del mercato.

Misure future per migliorare l'informazione degli utenti

Nell'Unione europea, anche se un apparecchio di radiocomunicazione non può più essere impiegato in un Paese perché non utilizza le frequenze giuste, può comunque essere immesso in commercio a condizione che possa essere impiegato in uno dei Paesi membri. Il consumatore che l'acquista lo può poi mettere in servizio in un Paese in cui il suo utilizzo è conforme all'attribuzione delle frequenze. Un'informazione corretta è indispensabile per evitare interferenze. A tal fine occorre sia indicare i Paesi in cui l'apparecchio può essere messo in servizio, sia segnalare chiaramente eventuali restrizioni per l'utilizzo, come ad esempio la necessità di disporre di una concessione o di un certificato di capacità. Il modo di presentare queste informazioni è stato armonizzato a livello europeo. Ora è il momento di adeguare le basi legali svizzere tramite la revisione dell'ordinanza dell'UFCOM sugli impianti di telecomunicazione (OOIT). I requisiti dovranno essere rispettati a partire dal 9 agosto 2018 lasciando ai fabbricanti una scadenza di diversi mesi per aggiornare le informazioni sui loro prodotti.

Nuove esigenze per le radio definite da software (software defined radioSDR)

A livello dell'UE, il prossimo passo sarà definire i requisiti applicabili alle radio definite da software, in particolare quelli applicabili alla modalità di funzionamento e ai parametri che possono variare a seconda del software installato. Questo lavoro rappresenta una vera e propria sfida, anche per definire le responsabilità tra i fabbricanti dell'apparecchio e i fornitori di software. Questo lavoro normativo si limita tuttavia a imporre delle regole a tutto o a una parte del software che ha un'influenza sulla conformità dell'apparecchio.

Accesso al mercato europeo

L'accordo sul reciproco riconoscimento tra la Svizzera e l'UE (ARR CH-UE), parte integrante degli accordi bilaterali Svizzera–UE, è stato aggiornato il 28 luglio 2017. Gli operatori economici svizzeri sottostanno agli stessi obblighi applicabili ai loro omologhi UE e hanno pertanto libero accesso al mercato comunitario.

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