Nuovo paesaggio delle radio locali dal 2020

Biel/Bienne, 16.02.2017 - Dal 2020 le radio regionali che coprono gli agglomerati godranno di maggiore autonomia, poiché non dovranno più sottostare a un obbligo di concessione né adempiere un mandato di prestazioni. La proposta s'inserisce nella revisione dell'ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV), che il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) pone in consultazione dal 16 febbraio 2017. Nell'ambito della radiodiffusione, invece, il nuovo testo getta le basi per il passaggio dalle onde ultra corte (OUC) al DAB+. La consultazione si concluderà il 26 maggio 2017.

Il DATEC dà avvio a una procedura di consultazione relativa a una modifica dell'ORTV e di tre disposizioni d'esecuzione della legislazione sulle telecomunicazioni. Per le zone di concessione odierne, stabilite agli allegati 1 (radio) e 2 (televisione) dell'ORTV, l'avamprogetto non prevede alcuna modifica prima della scadenza delle concessioni a fine 2019: continueranno quindi a corrispondere alle zone di comunicazione locali-regionali ai sensi della legge sulla radiotelevisione (LRTV). Inoltre, le OUC rimarranno la tecnologia di radiodiffusione principale sino a fine 2019.

Abolite le concessioni con mandato di prestazioni per le radio degli agglomerati

A partire dal 2020, alle emittenti radiofoniche negli agglomerati urbani non saranno più rilasciate concessioni con mandato di prestazioni e le zone di copertura in vigore sino a quel momento verranno abolite. Il cambiamento interessa le stazioni che già oggi non beneficiano dei proventi del canone di ricezione. L'introduzione delle concessioni era stata resa necessaria dalla penuria di frequenze: con la digitalizzazione tale argomentazione ha però perso la sua ragion d'essere. Le regioni interessate dispongono già di un'ampia offerta editoriale, che non sarà compromessa dalla scomparsa della possibilità di esigere dei mandati di prestazioni. Una volta libere dai vincoli di programma finora definiti nei mandati di prestazioni, le stazioni commerciali locali godranno di maggiore autonomia. Potranno così strutturare liberamente i propri programmi e scegliere le strategie più consone al raggiungimento del loro pubblico target.

Le altre zone di copertura rimarranno in linea di massima invariate. Occorrono tuttavia dei piccoli adeguamenti poiché l'Ufficio federale di statistica (UST) ha ridefinito gli agglomerati sotto il profilo geografico e diversi Cantoni hanno riorganizzato le proprie unità amministrative. Le emittenti radiotelevisive di queste regioni beneficeranno di una quota dei proventi del canone anche dopo il 2020.

L'attuale definizione delle zone di copertura locali e regionali risale al 2007. L'articolo 39 della legge sulla radiotelevisione sancisce che tali zone sono da verificare al più tardi ogni dieci anni.

Il DAB+ sarà la tecnologia di radiodiffusione principale dal 2020

Il settore radiofonico intende sostituire le OUC con il DAB+ entro il 2024. L'avamprogetto di revisione crea le basi legali per compiere tale migrazione digitale: nell'allegato 1 dell'ORTV il DAB+ è definito quale tecnologia di diffusione radiofonica principale dal 2020. Un'aggiunta all'ordinanza sulla gestione delle frequenze e sulle concessioni di radiocomunicazione (OGC) consentirà però alle radio che diffondono via OUC di continuare a utilizzare le proprie frequenze durante la fase di transizione dal 2020 al 2024. Per farlo, le attuali radio degli agglomerati che non beneficiano di proventi del canone dovranno versare una tassa per l'utilizzo delle frequenze, che sarà fissata nell'ordinanza sulle tasse nel settore delle telecomunicazioni (OTST). Analogamente a quanto previsto per le emittenti titolari di una concessione, saranno messe in atto misure adeguate per garantire loro un accesso sostenibile alla diffusione DAB+.


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