Il Consiglio federale presenta il rapporto sulla liberalizzazione del mercato postale

Berna, 18.09.2015 - Il Consiglio federale intende mantenere il monopolio ancora vigente nel settore della posta-lettere. In un rapporto di valutazione pubblicato oggi, il Consiglio federale constata che le esperienze maturate finora in Svizzera e in Europa e le trasformazioni in atto nel traffico della lettere si oppongono a una completa liberalizzazione del mercato.

Il bilancio tratto dal Consiglio federale in merito alla progressiva liberalizzazione avvenuta finora in Svizzera risulta positivo. Nel rapporto di valutazione presentato al Parlamento afferma che il servizio universale continua ad essere assicurato con buona qualità e finanziato in misura sufficiente. Dopo l'abbassamento del monopolio a 50 grammi, oltre alla Posta Svizzera un secondo fornitore, Quickmail, recapita lettere in diverse regioni, questo ha reso l'offerta postale più interessante per determinati segmenti di clientela. Tuttavia la concorrenza nel mercato postale nazionale delle lettere gioca in generale un ruolo marginale; finora hanno beneficiato di riduzioni di prezzo soprattutto i clienti commerciali. Nel rapporto, inoltre, viene constatato che le condizioni di lavoro in tutto il mercato postale svizzero si sono conformate agli abituali standard del settore.

La comunicazione elettronica riduce il volume delle lettere

Se si osservano gli sviluppi nei mercati postali europei completamente liberalizzati, il quadro non è omogeneo. Nella maggior parte dei casi, il servizio universale postale è stato assicurato in modo da fornire la stessa portata ed è stato finanziato attraverso le attività correnti. Per contrastare la diminuzione del volume delle lettere, diversamente dalla Svizzera, in alcuni paesi si sono verificati degli aumenti di prezzo nel settore del servizio universale.

Anche nei mercati postali europei completamente liberalizzati, i fornitori alternativi hanno faticato ad affermarsi sul mercato della lettere. Le loro quote di mercato ristagnavano ormai da anni a livelli bassi e la completa liberalizzazione non ha portato a un'inversione di tendenza. Nel rapporto si spiega che il repentino sviluppo della comunicazione elettronica ha sconvolto i mercati postali e, alla luce delle esperienze maturate all'estero, non si può quindi presumere che una completa liberalizzazione del mercato svizzero porti a un significativo rilancio della concorrenza nel settore della posta-lettere.

Per il Consiglio federale è importante che il servizio universale postale sia autonomo sul piano finanziario. Siccome i volumi delle lettere inviate vanno contraendosi ormai da anni a causa dell'evoluzione dei media elettronici, la Posta è sotto pressione. La soppressione del monopolio ancora vigente per le lettere fino a 50 grammi distribuite sul territorio nazionale aumenterebbe questa pressione senza però necessariamente generare nuovi stimoli per il mercato.

Mantenere il monopolio vigente ma fissare nuovi limiti massimi di prezzo

Nel rapporto presentato al Parlamento, il Consiglio federale giunge alla conclusione che si debba rinunciare a un'apertura totale del mercato. Mantenendo il monopolio ancora vigente, per il Consiglio federale è però opportuno fissare in modo vincolante i limiti massimi di prezzo sanciti dalla legge sulle poste per i servizi che rientrano nel monopolio (il cosiddetto servizio riservato, ossia le lettere fino a 50 g). Il prossimo anno il DATEC presenterà al Consiglio federale un adeguamento in tal senso dell'ordinanza sulle poste.

Mandato di valutazione ai sensi dell'articolo 35 della legge sulle poste

Dalla riforma delle PTT avvenuta nel 1998, la Svizzera persegue una liberalizzazione del mercato postale progressiva e controllata. Da allora per gli invii espresso e le lettere destinate all'estero è stato introdotto il libero mercato. Nel 2004 anche il mercato dei pacchi è stato completamente liberalizzato. Nell'aprile del 2009 il monopolio della posta-lettere è stato infine abbassato da 100 a 50 grammi. In occasione della revisione totale della legislazione sulle poste nel 2009 l'Assemblea generale ha rifiutato di abbandonare completamente il monopolio ancora vigente, quest'ultima ha però deciso di iscrivere nella legge del 17 dicembre 2010 sulle poste (RS 783.0 art. 35) un relativo mandato di valutazione. Questo conferisce al Consiglio federale l'incarico di valutare gli effetti dell'abbassamento a 50 grammi del limite di monopolio per le lettere in Svizzera e della completa liberalizzazione del mercato in Europa e di sottoporre al Parlamento, entro tre anni dall'entrata in vigore della legge sulle poste (ossia a settembre 2015), un rapporto in cui si presentano proposte per il seguito. Adottando oggi questo rapporto, il Consiglio federale adempie il mandato di valutazione prescritto per legge. Continuerà in futuro a osservare lo sviluppo del mercato postale.


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